Non essendo collegato alla rete fognaria il pozzo nero deve essere svuotato periodicamente da personale qualificato. In questo modo eviterai eventuali cattivi odori e fastidiosi sversamenti. Solitamente realizzati in cemento, plastica o anche in vetroresina, i pozzi neri e le fosse biologiche sono elementi di primaria importanza quando non è possibile fare confluire direttamente gli scarichi delle abitazioni nella rete fognaria.

I pozzi neri sono governati da un delicato equilibrio interno: le sostanze più pesanti precipitano sul fondo e quelle più leggere come oli e grassi salgono in superficie. Qui intervengono i batteri anaerobi che digeriscono gli scarichi e li depurano così che l’acqua risultante possa essere smaltita senza pericolo di inquinamento dell’ambiente. Se si accumulano troppi detersivi o troppe sostanze oleose il pozzo nero rischia di intasarsi: il meccanismo che regola il funzionamento dei pozzi neri può quindi essere facilmente spezzato da un mancato spurgo. Per essere davvero efficienti, devono essere regolarmente e periodicamente ripuliti in modo da eliminare tutte le sostanze che sedimentano sul fondo. Ma ogni quanto bisogna spurgare il pozzo nero? La frequenza dello spurgo è variabile e dipende sia dalla capacità del pozzo sia da quanto si utilizzano gli impianti di scarico domestici. Ciò che è importante ricordare è che a differenza delle fosse settiche, i pozzi neri non sono dotati né di condotta di efflusso né di dispositivi di depurazione. Per cui è necessario effettuare costantemente degli spurghi, almeno una volta all’anno. Per farlo è meglio chiamare una ditta specializzata e con lunga esperienza nel settore, come la Luigi Zago, attiva da più di 60 anni nel territorio del veneziano, a Mirano e Spinea in particolare.